Il Cammino di Santiago è molto più di un semplice viaggio. È un’avventura millenaria, una via di pellegrinaggio che intreccia storia, cultura, avventura e spiritualità.
Da oltre un millennio, pellegrini di ogni parte del globo intraprendono questo cammino per raggiungere la città di Santiago de Compostela, dove si ritiene siano sepolte le reliquie di San Giacomo, uno degli apostoli di Gesù. Il cammino non è solo un’esperienza religiosa, ma anche un viaggio interiore e un’immersione nella bellezza dei paesaggi e delle persone e nell’autenticità della vita.
I nostri piedi sono fatti per muoversi, da essi non spuntano radici. Per questo camminare è l’occasione di aprirsi al mondo e di vivere attraverso il corpo. Ogni sentiero, ogni incontro, ogni paesaggio è parte di una storia, la tua!
Preparati a scoprire un mondo che ti parla al cuore, a vivere momenti di profonda connessione con te stesso/a e con il mondo che ti circonda.
Buon Cammino!
I percorsi del Cammino di Santiago
Esistono numerosi percorsi che portano a Santiago de Compostela, ognuno con le proprie caratteristiche sia in termini di lunghezza, difficoltà e scenari. Ognuno unico, con la sua magia e le sue sfide. I giorni indicati sono da considerarsi una stima, ma la durata del TUO cammino dipenderà solo e soltanto da te.
Ecco i percorsi principali:
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Cammino Francese (Camino Francés)
Distanza: Circa 800 km
Durata media: 30-35 giorni
Descrizione: È il percorso più famoso e frequentato, parte da Saint-Jean-Pied-de-Port in Francia e attraversa la Spagna del nord. È noto per la varietà dei suoi paesaggi e, vista la sua celebrità, per l’abbondanza di servizi per pellegrini/e.
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Cammino Portoghese (Camino Portugués)
Distanza: Circa 620 km da Lisbona, 260 km da Porto
Durata media: 25-30 giorni da Lisbona, 10-15 giorni da Porto
Descrizione: Un percorso che attraversa l’anima del Portogallo da sud a nord. Offre due varianti principali: la via centrale e la via della costa. A me è piaciuto tantissimo, sia per i paesaggi spettacolari sia per il calore delle popolazioni incontrate.
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Cammino del Nord (Camino del Norte)
Distanza: Circa 825 km
Durata media: 30-35 giorni
Descrizione: Questo percorso segue la costa settentrionale della Spagna. È meno affollato rispetto al Cammino Francese, ma offre bellezze naturali e culturali spettacolari. Attenzione perché qui la difficoltà è maggiore per via dei dislivelli.
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Via de la Plata
Distanza: Circa 1000 km
Durata media: 35-40 giorni
Descrizione: Il percorso più lungo, parte da Siviglia e attraversa la Spagna centrale. Un’avventura per gli amanti della natura e della solitudine, che ti farà immergere nel cuore della Spagna. È il mio sogno nel cassetto 🙂
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Cammino Primitivo (Camino Primitivo)
Distanza: Circa 320 km
Durata media: 12-15 giorni
Descrizione: Considerato il percorso originale, parte da Oviedo, nella Spagna nord-occidentale. È uno dei più impegnativi per via delle sue montagne, ma anche uno dei più straordinari per la bellezza dei suoi paesaggi. Pare sia proprio un viaggio nel tempo!
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Cammino Inglese (Camino Inglés)
Distanza: Circa 120 km da Ferrol, 75 km da A Coruña
Durata media: 5-7 giorni
Descrizione: Storicamente percorso dai pellegrini che arrivavano via mare dal nord Europa, questo cammino offre una breve ma intensa esperienza di pellegrinaggio che parte dalla costa nord-occidentale della Spagna.
Finisterre: oltre il Cammino di Santiago
Immagina di camminare fino ai confini del mondo conosciuto, dove l’oceano infinito incontra il cielo in un abbraccio senza fine.
Situata sulla costa atlantica della Spagna, Finisterre non è solo una meta geografica, ma un luogo di profonda riflessione e trasformazione. Questa località era considerata dagli antichi romani come il punto più occidentale della terra, e quindi, che il mondo finisse qui. Era il “finis terrae“, cioè la fine della terra. Visto il forte valore simbolico, molti pellegrini decidono di prolungare il viaggio spirituale e fisico oltre la Cattedrale di Santiago di Compostela e arrivare fin qui. A questo punto e con il cuore pieno di lezioni apprese e gratitudine allenata, si brucia un capo d’abbigliamento come gesto simbolico per rappresentare un nuovo inizio.
Finisterre quindi non è solo una fine, ma un inizio. Qui si celebra la fine di un viaggio e l’inizio di un nuovo capitolo, dove la terra finisce, ma la tua avventura continua, spingendoti a riflettere, a sognare e a scoprire nuove parti di te stesso/a.
Un luogo che invita a lasciare andare ciò che non serve più, mentre continua la scoperta di te e la connessione con l’universo.
Prima di partire per il Cammino di Santiago
Credo fermamente che il Cammino non lo scegli, ti chiama. Ad un certo punto senti dentro maturare quel sogno di unire due puntini nello spazio con i tuoi passi e camminare verso una meta che è già in te. Se stai leggendo questa guida, forse capisci bene cosa intendo…
La domanda che più spesso mi è stata posta è “Come ti sei preparata?” Io non ho seguito nessun allenamento specifico, anche se di base sono una persona piuttosto sportiva. Tuttavia, guardando indietro, mi rendo conto che sarebbe stato utile preparare il corpo per questa avventura. Iniziare con passeggiate via via sempre più lunghe, aggiungendo gradualmente il peso dello zaino, sarebbe stato un buon modo per evitare la sofferenza dei primi giorni, quando il corpo non è ancora abituato.
Se la preparazione fisica allevierà i dolori iniziali, ciò che è più importante è lo spirito.
Il vero viaggio inizia dentro di noi. Oltre alla preparazione fisica, è cruciale prepararsi psicologicamente. Il Cammino ti sbatte in faccia tutte le versioni di te stesso/a e devi essere pronto/a a scavare e guardare la tua anima allo specchio.
Ogni passo non è solo un avanzare nel mondo fisico, ma un viaggio nelle profondità del proprio essere. Ti ritroverai a confrontarti con le tue paure, insicurezze, ma anche con una forza interiore che non sapevi di possedere.
Devi anche prepararti all’assenza di molti dei comfort a cui siamo abituati nella nostra quotidianità. Condividerai spazi (oltre che esperienze) con persone che, come te, stanno cercando qualcosa e questo richiede un forte spirito d’adattamento. La bellezza del Cammino sta anche nell’accettare l’imprevedibile, nell’aprirsi agli altri e nel lasciarsi sorprendere dalle piccole cose.
Camminare per giorni interi, con lo zaino sulle spalle, sotto il sole o la pioggia, richiede determinazione e resilienza. Ma la ricompensa è inestimabile: il senso di libertà, la connessione profonda con la natura e con te stesso, l’incontro con persone straordinarie.
Preparati a vivere un’avventura che ti cambierà per sempre. Un’esperienza che ti insegnerà a sbarazzarti del superfluo e ad apprezzare l’essenziale. E a proposito di superfluo… Parliamo dello zaino!
Lo Zaino = la tua casa durante il Cammino di Santiago
Vedila così: lo zaino è la tua Casa lungo il Cammino di Santiago. Ogni oggetto che metti dentro rappresenta una scelta, una piccola parte del tuo mondo che decidi di portare con te in quest’avventura straordinaria. Lo zaino è quasi una manifestazione materiale di chi sei e se ci fai caso, guardando cosa portano gli altri pellegrini, potrai quasi conoscere le loro priorità e ciò di cui non possono fare a meno.
Lo zaino diventa un’estensione di te stesso/a e prepararlo è un’arte che richiede equilibrio e riflessione. Ognuno deve trovare la propria sapiente alchimia per decidere cosa portare: un esercizio psicologico importante, che ci costringe a pensare a ciò che è davvero indispensabile nella nostra vita. Se da un lato è prudente non appesantirti troppo, dall’altro è essenziale non rischiare di trovarti sprovvisto/a del necessario quando serve. In linea generale, lo zaino perfetto dovrebbe essere 1/10 del tuo peso. Dura, eh?
Quale zaino per il Cammino di Santiago?
Io mi sono trovata benissimo con uno zaino di 30 litri comprato da Decathlon. L’importante è che sia dotato di cinghie che si fissano in vita o ai fianchi e al petto e che abbia diverse tasche per una migliore organizzazione. Ora, che ci mettiamo dentro?
Dentro lo zaino del Cammino di Santiago
Ecco una lista generale di ciò che non dovrebbe mancare nel tuo zaino:
- Tutto l’occorrente per l’igiene personale. Per i saponi, meglio optare per i solidi e avere un po’ di sapone di marsiglia per fare il bucato.
- Kit di pronto soccorso con il necessario per la cura dei piedi (cerotti, Compeed, forbicine, aghi ipodermici per trattare vesciche) e con medicinali e integratori (io ho portato: crema antinfiammatoria, aspirina, paracetamolo, magnesio e potassio. Ti consiglio di chiedere il supporto esperto del tuo medico)
- Telo in microfibra: leggero e ad asciugatura rapida.
- 2 borracce da 500 ml: così da tenerle una per lato dello zaino in modo da equilibrare il peso. Se le borracce ti sembrano pesanti, puoi prendere due due semplici bottigliette di plastica. Ho visto persone ricoprirle di alluminio per mantenere l’acqua fresca, pare funzioni!
- Infradito: per momenti di relax e soprattutto per la doccia. Ricorda che condividerai i bagni con molte altre persone!
- Sacco lenzuolo/sacco a pelo: in alcuni albergues non sono disponibili lenzuola e coperte. La scelta tra sacco a pelo e sacco a lenzuolo dipende dal periodo e dal luogo del tuo cammino, oltre che dalla tua resistenza al freddo: sacco a pelo in inverno, primavera e autunno; sacco lenzuolo in estate. Se sei freddoloso/a come me, sacco a pelo sempre!
- Crema solare da spalmare più volte al giorno, occhiali da sole e cappello
- Giacca antivento e antipioggia e copri zaino
- Abbigliamento – per un cammino estivo: 2 pantaloncini, 1 paio di pantaloni lunghi, 3 maglie/top, una felpa (non troppo ingombrante e che si asciughi con facilità, meglio se con zip e cappuccio), 3 calzini (preferibilmente tecnici senza cuciture) e 3 mutande.
- Viks/Vaselina contro le vesciche, da applicare ogni giorno prima di mettersi in cammino.
- Power bank per non restare a corto di batteria
Oltre a questi elementi essenziali, ci sono gli oggetti personali che variano da persona a persona. Io ho portato il kindle e un taccuino per immortalare nero su bianco le mie emozioni. Se hai il sonno leggero, i tappi per le orecchie potrebbero essere una buona soluzioni contro i russatori seriali. Ricorda solo che ogni concessione al superfluo si paga in termini di fatica e sudore!
Quello che vuoi portare è utile, necessario o indispensabile?
Scarta ciò che può essere solo utile e porta ciò che ritieni necessario. Adesso chiediti se tra questo c’è qualcosa di cui puoi fare a meno o che puoi comprare per strada e riduci così tutto all’essenziale. Il Cammino ti insegna a lasciare qualcosa di te per strada, magari per metterlo felicemente a disposizione degli altri. Camminare ci spoglia, letteralmente.
Un passo dopo l’altro… Ma con che scarpe?
Ecco la decisione più importante da prendere. Le scarpe non sono semplici accessori: sono le compagne fedeli di un viaggio che si dipana tra terra e cielo, tra stanchezza e scoperta. Ho imparato a mie spese l’importanza di una scelta oculata!
Durante il mio primo Cammino ho optato per delle scarpe da corsa già rodate da alcuni mesi e sono andata benissimo, per quest’ultimo invece ho preso delle scarpe da escursionismo che non sono riuscita ad usare molto prima della partenza.
Il risultato? I miei piedi hanno sofferto moltissimo la prima settimana, finché non sono stata costretta a usare dei sandali da trekking che avevo comprato come scarpa di riserva (per fortuna)!
Ognuno ha la sua scarpa e non c’è una ricetta universale, ma ti lascio un paio di suggerimenti fondamentali:
- Indossa le scarpe per mesi prima di partire, devono essere ben rodate e avere esattamente la forma del tuo piede. Una scarpa nuova e rigida può diventare un vero tormento fin dai primi passi e io ne sono la prova vivente!
- Qualsiasi scarpa tu scelga, dovrà essere leggera, confortevole e dal tessuto morbido.
- Se userai i sandali, ricorda di indossarli sempre con calze per proteggere i piedi da sassi e spine.
- Ti sconsiglio gli scarponi da trekking, soprattutto se percorrerai il Cammino in estate. Anche se offrono maggiore protezione alla caviglia, sono parecchio pesanti.
Una giornata da pellegrino/a durante il Cammino di Santiago
Ogni giorno lungo il Cammino di Santiago è unico, con tappe più lunghe o più brevi, con lo zaino che pesa di più o di meno, con l’energia a fior di pelle o con le gambe che pesano più del solito. Ogni giornata è una tela bianca che sarà dipinta con le scelte che farai, un’esplorazione di luoghi e volti nuovi che ti daranno accesso alla vasta “biblioteca del mondo”. Non è una bellissima metafora della vita? Il viaggio è lo stesso per tutti, ma ogni persona vi imprime il proprio senso in base alle decisioni che prende in ogni momento.
Solo per dare un’idea, ecco come si svolgeva una mia giornata tipo:
Sveglia alle 5, guardo fuori per capire un po’ il tempo, mi preparo facendo il minor rumore possibile e faccio una lunga e ricca colazione. Ho un’idea della tappa che vorrei raggiungere, ma in Cammino non si sa mai cosa può succedere. Oltre ad abituarmi alla sensazione di svegliarmi senza sapere dove dormirò la notte, ho anche imparato ad accettare che le cose spesso non vanno come previsto.
Durante la giornata non ho pause prefissate, ho imparato ad ascoltare il mio corpo e capire quando ha bisogno di una sostina “piedi in alto” e quando di mangiare. Generalmente evito pause troppo lunghe: massimo 15-20 minuti, altrimenti i muscoli si raffreddano e ripartire diventa doloroso! Approfitto di questi momenti per mangiare qualcosa, principalmente snack leggeri come frutta secca, pane e biscotti.
Preferisco arrivare a “destinazione” intorno alle 15, così ho il tempo di stendermi un attimo, fare una bella (e veloce) doccia rinvigorente, fare il bucato, scrivere il mio diario, chiacchierare con i compagni del momento e organizzare la cena. Magari fare anche una passeggiata in città/paese se le gambe e i piedi se la sentono!
Per cena, preferisco sempre fare un po’ di spesa e cucinare nell’albergue. Raramente mi concedo una cena fuori, anche se ci sono diversi locali che offrono il “menù del pellegrino” con primo, secondo, dolce e acqua a prezzi davvero ragionevoli. Tra le 21 e 22 si va a dormire, bisogna riposare bene perché domani sarà un’altra intensa e memorabile giornata di Cammino!
Dove dormire durante il Cammino di Santiago: gli Albergues
Gli Albergues sono il rifugio per eccellenza in cui riposare dopo una lunga giornata di Cammino. Ma non solo! Sono scrigni di condivisione, di cameratismo, di supporto reciproco. Qui non solo si riposa e ci si prepara per la prossima tappa, ma si scambiano esperienze con pellegrini provenienti da tutto il mondo.
Diversi ma uguali. È questo il bello del Cammino. Puoi essere la persona più ricca o meno abbiente del pianeta, la più egoista o la più caritatevole. Alla fine della giornata sei stanca, sporca e sudata come tutti. È questo ha l’incredibile potere di unire!
È importante comportarsi sempre come ospiti educati e rispettosi, osservare gli orari per lo spegnimento delle luci e considerare il risposo (di te stesso/a e delle altre persone) come sacro. Non importa che ora è: se arrivi e c’è qualcuno/a che dorme, fai meno rumore possibile. Prova a non lasciare la preparazione dello zaino al mattino, oppure sistema tutto fuori dalla camerata, lontano dalle persone che dormono. Non c’è rumore più fastidioso dello scricchiolare dei sacchetti di plastica, soprattutto nel silenzio generale!
Gli albergues possono essere:
- Parrocchiali: gestiti dalla Chiesa, sono solitamente basati sulle donazioni libere (donativo). Qui trovi un posto letto in camerate con letti a castello, una doccia calda, una cena comunitaria (con contributo lavorativo richiesto) e la colazione.
- Municipali: amministrati dai comuni, hanno un costo molto basso in cambio di un posto letto in camerate con letti a castello e l’accesso a una doccia.
- Privati/Turistici: quest’opzione ha un costo più elevato ed è accessibile anche senza credenziale. Viene offerto un posto letto, con lenzuola pulite e asciugamani, a cui si può aggiungere colazione, cena e altri comfort con un supplemento. È anche possibile richiedere una camera singola o doppia con bagno privato a un costo superiore.
Alcune informazioni pratiche per gli Albergues:
- La regola degli Albergues parrocchiali e municipali è: chi prima arriva… alloggia! Non si può prenotare e si accede solo se in possesso della credenziale. Se non trovi posto, dovrei cercare un altro rifugio per la notte.
- Solitamente gli Albergues parrocchiali e municipali accolgono i pellegrini per una sola notte, sebbene in casi eccezionali possano estendere l’ospitalità per motivi come infortuni o necessità mediche.
- Di solito c’è la lavanderia, docce e bagni condivisi e spesso anche una cucina attrezzata. Il mio consiglio è di fare sempre una telefonata prima di arrivare per verificare i servizi.
Voglio soffermarmi su un aspetto importante:
donativo non è gratis.
Negli Albergues ci sono volontari che lavorano, pagano le bollette, acquistano cibo e prodotti, oltre che donarti un sorriso e accoglierti con gentilezza. Per capire che cifra lasciare, semplicemente chiediti: quanto vale ciò che ho appena ricevuto?
La Credenziale del Cammino di Santiago
La credenziale del Cammino di Santiago è il passaporto del pellegrino, dal forte valore tanto simbolico quanto pratico. Si tratta di un cartoncino ripiegato contenente le generalità del pellegrino, data e luogo di partenza e meta del pellegrinaggio.
Va timbrata lungo il percorso per ottenere la Compostela, il certificato di completamento del Cammino (bastano 100 km a piedi o a cavallo o 200 km in bicicletta per poterla richiedere).
Puoi ottenere la credenziale già in Italia (tutte le info qui), oppure nel luogo da cui inizierai il Cammino. Il costo varia solitamente da 50 centesimi a 2 euro, a seconda del luogo di rilascio.
Da qualche anno c’è una nuova regola: negli ultimi 100 km la credenziale deve essere timbrata almeno due volte al giorno (in albergues, chiese, uffici del turismo, ma anche nei bar lungo la via). Questi timbri sono fondamentali per attestare il percorso effettuato e dimostrare il compimento del pellegrinaggio.
Risposte alle domande più frequenti sul Cammino di Santiago
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Se non riesco a completare l’intero percorso, devo rinunciare al Cammino di Santiago?
Ovviamente no! Puoi spezzettare il tuo Cammino in diversi pezzi e magari percorrerlo di anno in anno, ripartendo dal punto in cui eri arrivato/a. Se funziona per te, va benissimo! Personalmente, però, credo che una delle bellezze del Cammino risieda proprio nel suo prolungarsi nel tempo, diventando quasi una nuova quotidianità fatta di passi, sorrisi e il lusso delle cose semplici.
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Meglio partire da solo/a o in compagnia?
Dipende, sono due esperienze diverse! Partire per il Cammino di Santiago da soli/e vuol dire reinventare il percorso a misura del proprio corpo e del proprio respiro. Non si deve rendere conto a nessuno, né per dormire, né per mangiare, né per decidere di fermarsi un giorno in più in un paesino piuttosto che avanzare. Si sceglie di entrare nella solitudine a proprio piacimento e di uscirne quando si ha voglia,
si sceglie se e quando far entrare un viandante nella propria storia personale, per chiacchierare o anche solo per dividere il silenzio dei sentieri. Sicuramente il Cammino in solitaria è più adatto a chi è alla ricerca di contemplazione e interiorità!
Per chi decide di percorrere il Cammino di Santiago in compagnia la prima grande regola è scegliere bene con chi partire. Qualcuno mi ha detto che 10 giorni di marcia insieme corrispondono a 10 anni di convivenza, verissimo: difetti e qualità sono esasperati e si snodano in rapida successione. C’è una profonda bellezza anche nella condivisione. Il Cammino è un’esperienza che unisce e se scegli di percorrerlo con una persona speciale, quest’esperienza creerà un legame indissolubile. Al di là di questo, secondo me, partire con un/a compagno/a di viaggio non corrisponde esattamente a percorrere insieme il Cammino. Pur attraversando gli stessi sentieri, i percorsi sono diversi perché l’anima di ciascuno si riflette nei luoghi che attraversa e viceversa. È personale, come è personale il passo. Anche se parti in compagnia, è giusto che ognuno mantenga la propria andatura, ascolti il proprio istinto e batta il proprio ritmo. Non prenderla come una mancanza di rispetto verso chi o da parte di chi ti accompagna!
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Ho paura a partire da solo/a, è pericoloso?
Credo che pochi viaggi al mondo siano più sicuri del Cammino di Santiago. Sicuramente ci sono percorsi che si prestano più di altri ad attrarre pellegrini, quindi è normale incontrare più persone lungo la via. Durante la prima parte del Cammino Portoghese ho passato intere giornate da sola, ma non mi sono mai sentita in pericolo. Il consiglio in questo caso è di portare con te un cellulare e un powerbank per tenere aggiornati amici e familiari e non rischiare di trovarti senza batteria. E fidati del tuo istinto, sempre.
Nella maggior parte dei casi, comunque, troverai qualcuno con cui condividere un pezzo di strada. Il Cammino è un’esperienza profondamente sociale, dove è facile fare amicizia e creare connessioni immediate, condividere storie ed emozioni con persone da ogni parte del mondo.
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Ci si può perdere durante il Cammino di Santiago?
I sentieri sono tracciati e segnalati abbastanza bene: lungo il percorso troverai cartelli e frecce gialle su muri, tronchi, pali e asfalto che indicano chiaramente la via. Perdersi è difficile, al massimo si può sbagliare strada e tornare indietro per riprendere il sentiero corretto. Io ho scaricato l’app Camino Ninja che ha la traccia GPS del percorso e funziona anche offline.
Consigli finali sul Cammino di Santiago
Rispetto
Il rispetto è il principio fondamentale del Cammino di Santiago. Significa rispettare gli altri pellegrini, i residenti locali, le tradizioni, l’ambiente che ci ospita e le strutture di accoglienza. Solo a titolo d’esempio:
- Quando ti godrai la tua meritata doccia calda, ricorda che questo è un bene che scarseggia, soprattutto negli albergues parrocchiali o municipali.
- Metti la sveglia con la vibrazione, così da non dare fastidio al resto della camerata.
- Non accendere la luce generale, ma usa una torcia, stando attento a non puntarla negli occhi di chi sta ancora dormendo.
Nulla è dovuto. Il cammino non è solo una meta da raggiungere, ma un viaggio interiore di crescita e consapevolezza. È importante accettare che nulla è dovuto e che ogni passo lungo il cammino è un dono e un’opportunità di crescita personale e spirituale.
Lo zaino MAI sul letto.
Purtroppo uno dei possibili problemi del Cammino sono le cimici da letto che provengono dall’erba e si attaccano sugli zaini che spesso poggiamo per terra. Cerca quindi di tenere lo zaino il più possibile lontano da dove dormi!
Condivisione
Condivisione è la parola d’ordine del Cammino. Durante il mio viaggio sono stata benedetta da contatti sempre diversi, imprevisti, ciascuno espressione di una particolare dimensione del mondo. Il Cammino di Santiago, da un certo punto di vista, è un sentiero di parole, una raccolta di confidenze, una provvista di frammenti di storie di vita. Il non conoscersi e la consapevolezza che qualche ora dopo probabilmente ci si separerà favorisce l’incontro, lo scambio, la confessione. I legami intrecciati la sera, l’indomani potrebbero essere un ricordo e allora, coperti dal mantello della fugacità dell’incontro, ci sentiamo sollevati dal dovere mostrare sempre la nostra maschera più rispettabile.
Soldi
Durante il Cammino di Santiago, è preferibile portare con sé una buona quantità di contanti. Molti albergues, soprattutto quelli parrocchiali e municipali, non accettano pagamenti con carta di credito o bancomat. Pianifica di avere sempre con te abbastanza soldi per coprire le necessità di alcuni giorni, tenendo presente che potresti non trovare facilmente un bancomat nei villaggi più piccoli.
Spirito d’adattamento: o ce l’hai o te inventi
Ci si adatta a dormire in 20 in una camera, ci si adatta a mangiare anche pasti frugali, ci si adatta ad avere poca intimità, ci si adatta a non cambiare outfit, ci si adatta alla sveglia alle 5 del mattino, ci si adatta ad abitare ogni giorno un posto diverso e con persone diverse. Fidati del percorso, non arrabbiarti per futilità e godi di questo lusso immenso che stai vivendo.
Adesso…
Buon Cammino
PS: Se non sei ancora sazio/a di informazioni, puoi leggere l’articolo che ho scritto dopo aver percorso il Cammino di Santiago 8 anni fa! Potrebbe tornarti utile anche il racconto della Magna Via Francigena di Sicilia 😉