Vuoi vivere la Sicilia in modo non convenzionale? Vuoi metterti alla prova in un’avventura che ti cambierà per sempre? Questo è il viaggio che fa per te: la Magna Via Francigena di Sicilia!
9 giorni di cammino, più di 190 chilometri da Palermo e Agrigento per scoprire la bellezza autentica dei borghi siciliani, sperimentando la magia e l’ospitalità di questi angoli meravigliosi della mia regione. La Magna Via Francigena di Sicilia non è solo un viaggio, è molto molto molto di più.
Dopo aver percorso quasi 900 km a piedi durante il Cammino di Santiago qualche anno fa, quest’estate con grande entusiasmo e la voglia di scoprire i tesori nascosti della Sicilia (e, lo ammetto, un po’ di paura di non farcela), ho intrapreso la Magna Via Francigena di Sicilia. Un percorso a piedi che mi ha portato a vivere un’esperienza unica e indimenticabile. Allaccia le scarpe e vieni con me!
Prima di partire per la Magna Via Francigena di Sicilia
Prima di partire per affrontare la Magna Via Francigena di Sicilia, è fondamentale essere preparati e informati per godersi al meglio questa esperienza unica. Ecco alcune informazioni importanti da sapere prima di intraprendere il viaggio:
- Pianifica il percorso: Studia attentamente il percorso e le tappe lungo la Magna Via Francigena di Sicilia. Verifica la lunghezza di ciascuna tappa e controlla anche i vari dislivelli.
- Ritira la Credenziale: La Credenziale è un “passaporto” di viandanza della Magna Via all’interno del quale farai apporre i timbri dei luoghi visitati e delle strutture di ospitalità in cui si è stati accolti durante il percorso. Serve a testimoniare il tuo cammino, ti permetterà di accedere alle strutture convenzionate nella rete di accoglienza pellegrina e diventerà poi un bellissimo ricordo da conservare. Puoi richiedere la Credenziale qui e grazie ad essa potrai ricevere il Testimonium alla fine del cammino, dimostrando di aver percorso almeno 100 km.
- Preparazione fisica: La Magna Via Francigena di Sicilia richiede una buona preparazione fisica, poiché camminerai per lunghe distanze su terreni variegati. Il mio consiglio è di esercitarsi in anticipo per migliorare la resistenza, magari iniziando a fare lunghe passeggiate a piedi, meglio se con lo zaino in spalla.
- Abbigliamento adeguato: Indossa abbigliamento comodo e adatto alle condizioni meteorologiche del periodo in cui intendi intraprendere il viaggio. Prevedi capi leggeri e traspiranti per le giornate calde e strati aggiuntivi per le serate più fresche. Da non dimenticare, il kway, la protezione solare e un cappello.
- Scarpe da trekking: Investi in un paio di scarpe da trekking di buona qualità che offrano supporto e stabilità durante il cammino. Assicurati di averle “rodate” prima del viaggio per evitare dolori e vesciche. Io avevo delle semplici scarpe da ginnastica e me ne sono pentita amaramente!
- Acqua e Alimentazione: Porta con te una (anche due) borracce per l’acqua e barrette proteiche per le tappe più lunghe e remote, poiché potresti non trovare punti di ristoro lungo il percorso.
- Navigazione: Utilizza l’app Maps.me per orientarti lungo il percorso della Magna Via Francigena. A volte le indicazioni lungo il cammino sono rese poco visibili dalla vegetazione o sbiadite dal tempo.
- Sistemazioni: Prenota gli alloggi in anticipo, soprattutto se intendi intraprendere il percorso in alta stagione. Alcuni borghi hanno opzioni limitate di sistemazione, quindi è consigliabile pensarci per tempo (almeno un paio di settimane prima).
- Rispetta l’ambiente e le comunità locali: Cerca di ridurre il tuo impatto ambientale, non lasciare rifiuti lungo il percorso e rispetta le comunità locali e le loro tradizioni.
- Attrezzatura di sicurezza: Porta con te un piccolo kit di pronto soccorso e attrezzatura di sicurezza di base, come un coltellino multiuso e un fischietto di emergenza.
Magna Via Francigena: l’itinerario
La Magna Via Francigena è un susseguirsi di bellezze naturali, artistiche e umane. Durante il percorso, attraverserai la Sicilia sulle antiche vie romane e poi normanne, in un percorso che si sviluppa principalmente su strade sterrate e sentieri e in parte asfaltate a bassa percorrenza.
La Magna Via Francigena è interamente tracciata con paletti e frecce dai colori bianco e rosso. In alcuni tratti la segnaletica può essere meno visibile, per cui ti consiglio di scaricare le tracce gps qui. La suddivisione in tappe (la cui lunghezza media è 22km) ricalca i possibili luoghi di sosta di chi in età romana e medievale viaggiava da Agrigentum a Panormus e viceversa.
Sarà un po’ come ripercorrere la storia dell’Europa, riesplorando i lasciti della dominazione araba, normanno-sveva, angioina, aragonese, spagnola e borbonica. Da questo fitto sistema di vie sono storicamente passati re e regine, eserciti, mercanti, contadini. E adesso ci passerai tu. Attraversando la Sicilia da un mare all’altro ti perderai tra campi e trazzere, cioè i sentieri di transumanza, ti sporcherai di polvere, scoprirai un intreccio di relazioni e capirai con i fatti cosa vuol dire “mettici manu“.
Magna Via Francigena di Sicilia: quando farla
Consiglio di percorrere la Magna Via Francigena di Sicilia ad aprile o ad ottobre. Durante i mesi estivi le temperature sono molto elevate e questo potrebbe rappresentare un problema soprattutto nella parte centrale, dove si percorrono ampi tratti senza ombra. D’inverno sono frequenti le piogge, che possono rendere più difficile la percorrenza. In ogni caso, ti consiglio sempre di chiamare la struttura in cui s’intende arrivare o il/la referente di tappa per verificare le condizioni del percorso.
Il viaggio ha inizio a Palermo, città Patrimonio UNESCO. È un mondo vibrante e affascinante, con tantissima storia da raccontare. Se non ci sei mai stato/a, il mio consiglio è arrivare un giorno prima per visitarla: merita davvero!
Il giorno dell’inizio del cammino, svegliati all’alba, passa dalla Cattedrale di Palermo per il primo timbro sulla tua Credenziale, riempi la borraccia e preparati al primo giorno di avventura. Da Palermo, arriverai a Monreale, dove ti accoglieranno mosaici dorati e preziose architetture. La Cattedrale di Santa Maria Nuova è una delle più belle della Sicilia: un gioiello all’interno del quale è custodito il Cristo Pantocratore, parte di un mosaico tra i più estesi e ricchi dell’Occidente. Da qui, camminerai attraverso la Conca d’Oro, la famosa valle che circondava la capitale normanna. Una straordinaria campagna che ti permetterà di ammirare paesaggi mozzafiato, colline verdi punteggiate da uliveti e vigneti e l’atmosfera rilassante di una terra incontaminata. Una volta scollinato l’antico parco di caccia normanno (Altofonte), arriverai attraverso i boschi a Santa Cristina di Gela, cittadina che mantiene e vive le tradizioni e i riti della cultura albanese in Sicilia.
2. Da Santa Cristina Gela a Corleone
La seconda tappa della Magna Via Francigena di Sicilia parte da Santa Cristina di Gela e attraversa i campi lungo la trazzera storica della transumanza tra i campi. Ammirerai con i tuoi occhi il “granaio di Sicilia”, enormi distese di campi che scorrono attorno ai tuoi passi. Immergiti nella campagna siciliana, terra dura e amara per molti, ricca di ruderi, pale eoliche e campi solari, fino al Santuario di Tagliavia, dove potrai fermarti e riposare. L’arrivo a Corleone è (ahimè) in salita, ma questo borgo pittoresco ti stupirà con la sua storia e le sue tradizioni. Viene chiamata “la città delle 100 chiese” e custodisce i resti del Castello Soprano e il Castello Sottano.
3. Da Corleone a Prizzi
Continuando il cammino, lascerai Corleone (ancora una volta in salita) per arrivare fino al Malopasso. I piedi cominciano a prendere il ritmo e la bellezza che ti circonda non potrà che incoraggiarti a proseguire. Tappa obbligata: la Masseria ‘Mbriaca, dimora storica ed esempio di masseria tardo medievale di cui si parla in alcuni documenti del 1161. Lungo la strada, comincerai a vedere il riflesso del lago artificiale di Prizzi, nato a seguito dello sbarramento di una gola del Fiume Raia, e la collina che sfiora i 1000 metri su cui è arroccato Prizzi. Una cittadina dal fascino antico che è un gioiello nascosto della Sicilia. L’arrivo, ancora in salita, sarà premiato dalla visita di una città ricca di suggestione e autenticità.
Prizzi, “colei che accende il fuoco” è un borgo arroccato che mi ha conquistato con le sue stradine tortuose e le case in pietra, offrendomi uno sguardo autentico sulla vita quotidiana siciliana. Ti consiglio di contattare Sikanamente, un’associazione di promozione sociale che si propone di valorizzare il patrimonio culturale, ambientale e umano dei Monti Sicani. E chiedi a Totò di farti assaggiare il suo vino 😉
4. Da Prizzi a Castronovo di Sicilia
Dopo aver fatto il pieno di bellezza a Prizzi, nella quarta tappa entrerai all’interno del Parco dei Monti Sicani, il terzo polmone verde per estensione della Sicilia e la pregevole Riserva di Monte Carcaci, un vero e proprio tesoro naturalistico. Passerai dal borgo fantasma di Riena, costruito durante il periodo fascista. Qui vivevano i contadini che lavoravano nei dintorni e le proprie famiglie. Oggi è abbandonato all’oblio, ma resta il simbolo di una civiltà contadina in lotta per la sopravvivenza. L’arrivo a Castronovo di Sicilia è sorprendente per la sua atmosfera magica e incantevole. Le sue fonti, le sue chiese, i suoi palazzi storici e la gentilezza dei suoi abitanti ti faranno sentire come se fossi tornato/a indietro nel tempo.
5. Da Castronovo a Cammarata/S. Giovanni Gemini
Di buon mattino scenderai verso le grotte di Capelvenere: necropoli punica, sito religioso per il culto della dea Tanit e paradiso naturalistico, oltre che testimonianza delle lontane origini di Castronovo. Si prosegue verso il casale di San Pietro, risalente al periodo bizantino. Un casale medievale e anche una chiesa, ma soprattutto un luogo che per secoli ha accolto e ospitato i viandanti da Palermo ad Agrigento. Attraversando la valle del Platani sembra di immergersi in uno scrigno incantato che da millenni custodisce i paesaggi e la cultura di un popolo forte, orgoglioso e tenace. Arriva una salita, è la rocca di Cammarata, protetta dalla montagna che la sovrasta. Il Monte Cammarata è un vero paradiso per gli appassionati di flora e fauna, un angolo d’imponente bellezza, visto che è la cima più alta dei monti Sicani. L’ultima salita viene alleviata dalla vista del famoso murales dei pellegrini: sei arrivato/a a Cammarata e a San Giovanni Gemini, due centri con una sola anima. Qui scoprirai un’atmosfera vibrante, persone sorridenti e bellezza ad ogni angolo!
6. Da Cammarata/S. Giovanni Gemini a Sutera
Due paesi, un solo territorio e una storia condivisa. Lascia Cammarata e san Giovanni Gemini per immergerti lungo il corso del Platani che seguiamo parallelamente alla ferrovia e alla strada statale, passando vicino alle miniere di sale, dove ancora oggi il sale affiora in superficie. Attraversata la statale imbocchiamo la trazzera che sale verso Acquaviva Platani (ndr a me è sembrata la cittadina con più pendenza al mondo). In questo piccolo centro puoi acquistare del cibo e riposare un po’, in piazza c’è un bar dove sicuramente incontrerai persone del posto felicissime di scambiare due chiacchiere. Dopo qualche tornante arriverai a Sutera, il paese-presepe. Uno dei borghi più belli d’Italia, super caratteristico e situato su un promontorio panoramico. Qui ti tocca perderti tra il dedalo di vicoli e ammirare le case che sembrano abbracciarsi l’una con l’altra. La vista panoramica mozzafiato, soprattutto dalla rocca su cui si ergono i ruderi del castello e il Santuario di San Paolino, e l’atmosfera tranquilla ti regaleranno un’esperienza indimenticabile.
7. Da Sutera a Racalmuto/Grotte
In questa tappa attraverserai vari centri tra le province di Caltanissetta e Agrigento. Sutera è già un ricordo mentre passi per Campofranco, che ospita una comunità fortemente legata alla propria identità. Da qui percorrerai la strada che un tempo conduceva a Milena, osservando il ponte romano di cui rimangono solo alcuni ruderi. Il Cammino prosegue verso Racalmuto, osservando la memoria siciliana da vicino. Questa cittadina ha un suo abitante illustre: Sciascia qui nacque, crebbe e lavorò. Puoi quindi decidere se fermarti per visitare i castelli chiaramontani, , le chiese e la casa dell’autore oppure continuare verso Grotte, ad appena 3 km di distanza.
8. Da Racalmuto/Grotte a Joppolo Giancaxio
Grotte è un piccolo centro con una grande spinta verso la street art. Sarà emozionante scovare le varie opere all’alba, quando lascerai la cittadina per una nuova giornata di cammino. La prima tappa degna di nota sarà la Petra di Calathansuderj, a 5 km dal paese di Comitini. Con questo nome di origine araba si indica un ammasso roccioso alto 30 metri, che custodisce un sistema di grotte e gallerie che ha permesso di presidiare e difendere il territorio nei secoli. Inizierai l’ultima sfida in salita lungo la Magna Via Francigena di Sicilia, che ti condurrà sul promontorio con vista su Comitini, la terra dello zolfo. Strada facendo potrai rinfrescarti prima di proseguire per Aragona, terra delle “Maccalube”: qui, infatti, si manifestano fenomeni esplosivi di fuoriuscita dal terreno di anidride carbonica e acido solfidrico. Ed eccoci finalmente alla meta dell’ottava tappa della Magna Via Francigena di Sicilia: Joppolo Giancaxio. Questo villaggio che mi ha accolto con il calore tipico della Sicilia, facendomi rivivere il vero senso dell’ospitalità. Qui, infatti, ho potuto immergermi nella cultura locale e vivere momenti di autentica connessione con gli abitanti del luogo. Curioso/a? Trovi le storie in evidenza nel mio profilo Instagram.
9. Da Joppolo Giancaxio ad Agrigento
Siamo finalmente arrivati alla fine. Questa è l’ultima tappa della Magna Via Francigena di Sicilia. Con il cuore colmo di emozioni contrastanti preparerai per l’ultima volta lo zaino, allaccerai ben strette le scarpe che hanno accompagnato i tuoi passi e ti rimetterai, per l’ultima volta (per ora) in marcia. Lasciando Joppolo, attraverserai la campagna agrigentina, il torrente Akragas e poi un bosco di eucalipti. Le ultime fatiche, gli ultimi passi nella città di Agrigento saranno pieni di commozione. Fermati davanti la scalinata della Cattedrale dei santi Gregorio e Giacomo, sorrisi, senti tutto l’orgoglio verso l’impresa appena compiuta e lasciati andare all’emozione.
Ad Agrigento puoi finalmente ritirare il tuo Testimonium, il documento che attesta l’avvenuto pellegrinaggio della Magna Via Francigena. Ecco gli indirizzi in cui puoi recarti:
- Ufficio del Pellegrino (Mudia, via Duomo 96 – Agrigento). Aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19.
- Parrocchia di Santa Maria dei Greci (salita Santa Maria dei Greci – Agrigento). Aperta tutti i giorni dopo la Messa delle 8:30.
Camminare a piedi lungo la Magna Via Francigena di Sicilia mi ha regalato momenti di introspezione e riflessione, permettendomi di apprezzare la bellezza della natura e di riscoprire la semplicità e l’autenticità della vita nei borghi siciliani. Ogni tappa mi ha regalato una nuova scoperta, una nuova emozione, rendendo il mio viaggio un’esperienza indimenticabile. Tutto il sacrificio è stato ricompensato dalle meravigliose esperienze e dai paesaggi spettacolari che ho incontrato lungo il percorso. Ma soprattutto, ho riscoperto la vera essenza della mia Sicilia. Ho incontrato sorrisi, caffè offerti, porte spalancante per il solo piacere di farlo. E questo, non ha prezzo!