È freschissima la soffiata della volontà di Instagram di eliminare il contatore dei like.
Una rivelazione annunciata da Jane Manchun Wong, esperta di “reverse engineering” che sta analizzando una versione beta dell’app per Android. Un portavoce di Instagram ha smentito l’aggiornamento immediato, ma ha rivelato:
… esplorare dei modi per ridurre la pressione su Instagram è qualcosa a cui pensiamo sempre.
Ecco come dovrebbe apparire la schermata che cambierebbe radicalmente il modo in cui percepiamo un post. All’autore del post resterebbe comunque la possibilità di tenere sotto controllo il numero di like e tutte le “reazioni” generate dal suo contenuto.
Vogliamo che i tuoi follower si concentrino su quello che condividi, non su quanti “mi piace” ottengono i tuoi post.
Una rivoluzione positiva o negativa?
Viviamo in un’epoca in cui giusto e sbagliato si decidono sui social, in cui è facile farsi odiare per un’opinione fuori dal coro, in cui la guerra si gioca all’ultimo like. Un momento storico in cui non si capisce chi vende e chi sta su Instagram per puro piacere, in cui il sogno della stragrande maggioranza degli utenti è diventare influencer, viaggiare gratis, farsi inviare abiti e accessori dalle aziende. Quando ho letto quest’articolo non vi nego che ho provato sollievo. “Quantomeno – ho pensato – sarà salva la salute mentale di tanti”. E anche se fa sorridere, il rischio è serio: Instagram è stato dichiarato il più pericoloso tra i social network, in particolare tra i più giovani, da uno studio della Royal Society for Public Health. Potrebbe essere questo un modo per garantire agli utenti più “benessere digitale”?
Vite perfette, realtà patinate, quotidianità edulcorata fino alla nausea… Ad un certo punto, per tanti, Instagram ha smesso di essere uno svago ed è diventato una stressante e incessante gara di popolarità in cui il giudice supremo è il Re Algoritmo di cui tutti parlano e nessuno sa. Scroll e scroll di foto praticamente identiche tra loro, che magari non piacciono neanche a chi le pubblica ma che sì, daranno il consenso sociale… fino alla prossima tendenza!
Instagram non è solo un mezzo, è un’azienda: un’azienda che guadagna con la nostra “dipendenza” da smartphone, ma anche un’azienda che ha bisogno di innovarsi costantemente. Che succederà quando Instagram passerà di moda? Che faranno gli influencer? Credo che i veri influencer, cioè quelle persone che hanno davvero un messaggio da veicolare, che hanno lavorato duro e in modo onesto, che hanno radunato intorno a sé i cuori reali delle persone, continueranno ad esistere e a lavorare con successo a prescindere dal mezzo. Sarà intaccato chi è ossessionato dai numeri, chi è alla costante ricerca di consensi, chi cancella una foto dal profilo perché ha ottenuto meno cuoricini rispetto alla media.
Non c’è nulla di ufficiale in merito all’introduzione della modifica, né se effettivamente verrà approvata né tanto meno se si tratterà di una scelta opzionale o di un’impostazione di default. Resta il fatto che l’idea di un ambiente di condivisione più autentico e slegato da determinate metriche di vanità (tra l’altro facilmente falsabili) non mi dispiace per nulla! È utopico pensare ad una piattaforma in cui non vi sia competizione, in cui le persone non cerchino di ottenere maggiori “riconoscimenti” rispetto all’amico o al competitor, una piattaforma di genuina condivisione?
Fede un’analisi veramente perfetta in cui mi ritrovo in tutto